La Cina è alle prese con la più grave crisi di covid-19 dall’inizio della pandemia (quasi duemila nuovi casi al giorno) e ha imposto il lockdown ai 17,5 milioni di abitanti di Shenzhen, la capitale tecnologica del paese, e in alcune zone di Shanghai. Tutte le attività lavorative in città, escluse quelle che producono beni e servizi essenziali, sono state sospese o sono passate alla modalità da remoto. Per la prima volta le autorità sanitarie hanno approvato l’uso dei test antigenici fai da te oltre ai tamponi molecolari già in uso. Anche a Hong Kong la situazione è preoccupante. Con più di 32.400 infezioni al giorno e il tasso di mortalità pro capite più alto del mondo (muoiono soprattutto anziani non vaccinati), gli ospedali della città non hanno spazio a sufficienza e i pazienti sono sistemati nei corridoi e nei parcheggi. Il governo locale è sotto accusa per non essersi preparato a un eventuale aumento dei casi. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1452 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati