Il 18 marzo Spagna e Marocco hanno chiuso la crisi diplomatica scatenata nel 2021 dalla decisione di Madrid di accogliere Brahim Ghali, il capo del Fronte Polisario, l’organizzazione che da decenni combatte per l’indipendenza del Sahara Occidentale, oggi occupato dalle forze marocchine. Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha scritto un messaggio al re Mohamed VI in cui dichiara che il piano marocchino per l’autonomia del territorio è “una base seria, realistica e credibile” per risolvere la disputa. Con queste parole il governo di Madrid ha fatto una svolta rispetto alla tradizionale neutralità spagnola sul Sahara Occidentale. Inevitabilmente le dichiarazioni hanno causato uno strappo con l’Algeria, che da sempre sostiene la causa sahrawi. Citando l’esperto di geopolitica Ahmed Mizab, Le Quotidien d’Oran titola che la nuova “posizione spagnola è una minaccia per la sicurezza della regione”, aggiungendo che Madrid ha ceduto al ricatto del Marocco. Una crisi con l’Algeria potrebbe avere gravi conseguenze per le forniture di gas di cui ha bisogno la Spagna. Nel 2021 l’Algeria ha fornito quasi la metà del gas consumato dagli spagnoli. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1453 di Internazionale, a pagina 37. Compra questo numero | Abbonati