The global merchants di Joseph Sassoon comincia quando David Sassoon, discendente di una famiglia che era uno dei pilastri della comunità ebraica di Baghdad, in Iraq, decise di lasciare la città per approdare, nel 1832, a Bombay, in India. Il fatto che suo nipote Edward fu un parlamentare nell’Inghilterra del primo novecento fa intuire quale fu la traiettoria della famiglia, capace di trasformarsi in una delle dinastie mercantili più potenti dell’Asia. I Sassoon, sotto la guida di David, prosperarono nella tollerante Bombay ottocentensca: “Oro e argento, seta, gomma, spezie, oppio e cotone, lana e grano. Qualsiasi cosa si muova per mare e per terra, lo fa per mano, o con il marchio della Sassoon & Co.”. Attenti al progresso tecnologico, capaci di sfruttare a loro favore ogni circostanza, dalla guerra dell’oppio a quella di secessione, i Sassoon diedero vita a quella che si può considerare la prima multinazionale davvero mondiale. Il loro declino è un monito per i magnati che immaginano che ricchezza e prestigio si possano tramandare in perpetuo.
The Economist
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Questo articolo è uscito sul numero 1454 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati