◆ Il distacco di iceberg da una piattaforma di ghiaccio è un fenomeno piuttosto frequente. È molto più raro che una piattaforma si disintegri completamente, modificando drasticamente il paesaggio, com’è successo il mese scorso in Antartide orientale.
Il cambiamento è avvenuto velocemente. La piattaforma galleggiante alimentata dai ghiacciai Glenzer e Conger, ancora intatta all’inizio di marzo, era già scomparsa a metà del mese. Le due immagini, scattate dal satellite Landsat 8 della Nasa, mostrano l’area prima e dopo l’evento. Nei due anni precedenti la piattaforma era già in una fase di declino. Catherine Walker, della Woods Hole oceanographic institution, sostiene che perdesse circa un chilometro quadrato di ghiaccio al giorno, formando molti iceberg. Secondo Jonathan Wille, ricercatore dell’università di Grenoble-Alpes, il crollo finale è stato causato da un fiume atmosferico (una corrente d’aria molto umida), che ha prodotto un’ondata di caldo con temperature di quaranta gradi superiori alla media stagionale, oltre a venti forti e onde alte.
La scomparsa di una piattaforma di ghiaccio è un problema perché contribuisce indirettamente all’aumento del livello del mare. “Le piattaforme sono le ‘cinture di sicurezza’ che sostengono il resto della calotta glaciale antartica”, spiega Walker. “Quando collassano, il ghiaccio adiacente fluisce più rapidamente nell’oceano, alzandone il livello”. Walker è preoccupata anche per il luogo del crollo: “È la prima volta che un evento simile si verifica nella parte est del continente, finora considerata relativamente stabile. Di questo passo l’aumento del livello del mare potrebbe diventare irreversibile”.–Nasa
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Questo articolo è uscito sul numero 1455 di Internazionale, a pagina 99. Compra questo numero | Abbonati