A Grand Rapids, in Michigan, da giorni centinaia di persone protestano chiedendo giustizia per Patrick Lyoya, un nero di 26 anni ucciso da un poliziotto all’inizio di aprile. Il filmato registrato dalla telecamera sulla divisa dell’agente mostra Lyoya che prova a scappare dopo essere stato fermato perché la targa della macchina che guidava non corrispondeva al veicolo. A un certo punto c’è una colluttazione tra i due per il taser del poliziotto. “In un video girato dalla persona che era in macchina con Lyoya si vede che l’agente blocca l’uomo a faccia in giù e gli spara, uccidendolo”, scrive il Detroit Free Press. La vicenda di Lyoya ha riaperto il dibattito sui fermi stradali. Alcuni studi mostrano che molte persone uccise dalla polizia negli ultimi anni erano state fermate per infrazioni non gravi del codice stradale, come una luce non funzionate o un problema legato alla targa. I dati mostrano anche che gli afroamericani e gli ispanici sono presi di mira molto più spesso dei bianchi, e che i fermi stradali per infrazioni minori non servono a combattere la criminalità e a migliorare la sicurezza pubblica. Per questo motivo alcune città, tra cui Los Angeles, Filadelfia, Pittsburgh, Lansing e Seattle, hanno adottato nuove regole che proibiscono ai poliziotti di fermare gli automobilisti per infrazioni non gravi.
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Questo articolo è uscito sul numero 1457 di Internazionale, a pagina 33. Compra questo numero | Abbonati