◆ Potrebbe essere ancora possibile contenere il riscaldamento del pianeta entro i due gradi rispetto all’epoca preindustriale, mentre sembra allontanarsi in modo definitivo l’obiettivo più ambizioso degli 1,5 gradi. Le due soglie erano state fissate dall’accordo di Parigi del 2015. Negli anni successivi, e fino alla conferenza Cop26 del 2021, i governi hanno presentato i loro piani per ridurre le emissioni di gas serra. Secondo uno studio pubblicato su Nature, se tutti i paesi rispettassero gli impegni si potrebbe evitare la catastrofe climatica. Dieci anni fa il pianeta sembrava avviato verso un aumento delle temperature di 4-5 gradi, scrive la rivista britannica, ma oggi la crescita delle emissioni sta rallentando e potrebbe presto stabilizzarsi. L’uso del carbone è in declino e l’energia solare costa meno.
La situazione rimane però molto incerta. Con gli impegni attuali si prevede un riscaldamento di 1,9-2 gradi entro la fine del secolo, e c’è solo un 6-10 per cento di probabilità di restare al di sotto della soglia degli 1,5 gradi. Inoltre, Nature avverte che non bisogna dare per scontato il rispetto degli impegni. È facile infatti stabilire obiettivi ambiziosi per il 2050 e oltre, più difficile attuare politiche che convertano da subito i sistemi energetici. Le promesse a lungo termine non hanno molto senso se non sono accompagnate da obiettivi immediati, che pongano le basi della transizione. Infine, conclude la rivista, preoccupa molto il risveglio dei nazionalismi, che potrebbe ostacolare la cooperazione internazionale.
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Questo articolo è uscito sul numero 1457 di Internazionale, a pagina 106. Compra questo numero | Abbonati