Il 25 aprile Aung San Suu Kyi, la leader dell’opposizione alla giunta militare birmana, era in tribunale a Rangoon per un nuovo processo in cui è accusata di aver realizzato investimenti immobiliari usando dei fondi raccolti per scopi benefici, scrive la Reuters. Secondo i magistrati, Suu Kyi ha ricevuto 11,4 chili di oro e soldi in contanti, per un valore complessivo di circa seicentomila dollari, da Phyo Min Thein, ex primo ministro birmano ora diventato suo accusatore. Si tratta di una delle numerose azioni legali intentate dai militari contro la leader dell’opposizione. Suu Kyi, che si trova agli arresti domiciliari dal golpe militare del 1 febbraio 2021, a dicembre era già stata condannata a quattro anni, poi ridotti a due, e a gennaio aveva ricevuto una nuova condanna a quattro anni per importazione e possesso illegale di walkie-talkie e per violazione delle regole anti-covid. A causa dei numerosi procedimenti giudiziari rischia una lunga pena detentiva. Quello in corso potrebbe concludersi con una condanna a quindici anni. Le accuse mosse contro Suu Kyi potrebbero raggiungere complessivamente una pena di 190 anni. Tutti i processi si svolgono a porte chiuse.

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Questo articolo è uscito sul numero 1458 di Internazionale, a pagina 38. Compra questo numero | Abbonati