La fotografa Consuelo Oppizzi ha usato come filtri i colori della bandiera andina per ritrarre l’Altiplano argentino e la lotta dei suoi abitanti contro il cambiamento climatico
La fotografa Consuelo Oppizzi ha usato come filtri i colori della bandiera andina per ritrarre l’Altiplano argentino e la lotta dei suoi abitanti contro il cambiamento climatico
“Il cambiamento climatico è senza dubbio il tema più urgente dei nostri tempi. Ora più che mai, l’umanità è giunta alla consapevolezza che, a meno di non ripensare il nostro modo di vivere, soccomberemo. La ricerca di nuovi modelli sostenibili è diventata una delle sfide più importanti”, afferma la fotografa Consuelo Oppizzi.
La cosmovisione andina è una concezione ancestrale della vita diffusa in Sudamerica dall’epoca precolombiana. Unisce credenze religiose e tradizioni sociali in quella che è considerata la base filosofica dei diritti della natura. Sostenendo il legame sacro tra gli esseri umani e il cosmo, permette di ripensare il nostro rapporto con la Terra. Oppizzi l’ha usata come fonte d’ispirazione per questo progetto. “Ho trascorso cento giorni nella parte argentina dell’Altiplano andino, una delle regioni più aride del pianeta, lavorando con diverse comunità indigene”, racconta. “In questo angolo di mondo, la cosmovisione è radicata nella vita di tutti i giorni e si rispecchia nella bandiera ufficiale del popolo andino: la wiphala.
Questa bussola iconografica è stata originariamente creata come una sorta di ponte tra il regno terrestre e quello spirituale che guida la società andina. Ispirata da questo concetto, ho usato metaforicamente la wiphala come prisma, associando ogni soggetto a uno dei colori della bandiera. La domanda che ha animato l’intero progetto è stata: possiamo davvero vedere il mondo attraverso colori diversi?”.
Consuelo Oppizziè una fotografa che vive e lavora a Buenos Aires. Con il progetto Wiphala ha studiato il legame tra la cosmovisione andina e la sostenibilità.
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