Le banche centrali devono rafforzare la fiducia nell’economia mantenendo l’inflazione bassa e stabile. In questo delicato compito la Federal reserve (Fed, la banca centrale degli Stati Uniti) non sta facendo del suo meglio, scrive l’Economist. A marzo negli Stati Uniti l’inflazione ha raggiunto l’8,5 per cento, il dato più alto dal 1981. “A Washington di solito l’andamento dei prezzi è considerato una materia per gli specialisti rinchiusi in tristi uffici. Oggi invece quasi un quinto degli statunitensi sostiene che l’inflazione è il principale problema del paese. Non a caso il presidente Joe Biden ha usato parte delle riserve strategiche di petrolio per contenere il prezzo della benzina, mentre i democratici sono in cerca di cattivi da incolpare, che siano le aziende avide o il presidente russo Vladimir Putin”. In realtà il problema è la Fed, conclude il settimanale, che “aveva gli strumenti per fermare la crescita dei prezzi e non è stata capace di usarli in tempo. Il risultato è che l’economia rischia di andare fuori controllo”. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1458 di Internazionale, a pagina 116. Compra questo numero | Abbonati