Secondo quanto sostengono gli ucraini, le forze armate russe hanno inviato migliaia di soldati nelle aree sotto il loro controllo in Ucraina per accelerare l’offensiva in Donbass. Lo stato maggiore di Kiev sostiene che gli aggressori hanno mandato due battaglioni a Izjum, città ucraina controllata dai russi, e due divisioni missilistiche nella regione russa di Belgorod, a nord di Charkiv. Al momento non è possibile verificare queste informazioni.
Nei giorni scorsi la Russia, attraverso le parole del generale Rustam Minnekaev, aveva annunciato l’obiettivo di conquistare anche tutto il sud dell’Ucraina. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj teme tuttavia che il Cremlino abbia piani ancora più ambiziosi: “Il vero scopo dei dirigenti russi non è solo la conquista dell’Ucraina, ma la distruzione dell’intera Europa centrorientale”, ha detto nel discorso che ogni sera tiene alla nazione.
Infine, secondo gli analisti dell’Institute for the study of war (Isw) di Washington, negli Stati Uniti, l’invasione russa ha registrato progressi lenti ma costanti, con avanzate a sud di Izjum e a nordovest della località di Rubižne. Per i russi, creare un asse tra questi due centri servirebbe ad accerchiare la regione del Donbass. A quanto pare Mosca sta seguendo esattamente questa strategia, che potrebbe consentirle di combattere in modo più efficace le decine di migliaia di soldati ucraini schierati nella zona orientale del paese.
Gli attacchi
Inoltre, sembra che il Cremlino stia avanzando con grande accortezza: le truppe si muovono contemporaneamente lungo direttrici parallele, in modo da potersi sostenere a vicenda in caso di necessità. Il risultato è che lungo l’asse tra Izjum e Rubižne gli occupanti stanno facendo progressi che in questa guerra ancora non si erano visti. Non è ancora chiaro però se saranno in grado di chiudere un numero consistente di soldati ucraini nella loro manovra a tenaglia. La nuova tattica russa sembra dovuta anche al fatto che, secondo l’Isw, fin dall’annessione della penisola di Crimea alla Russia nel 2014, l’esercito ucraino si è preparato a difendere il paese lungo i confini del territorio del Donbass controllato dai separatisti, un compito che oggi sta svolgendo con successo. Al contrario, Kiev non avrebbe sviluppato strategie difensive efficaci contro le avanzate provenienti da altre direzioni, per esempio dalla zona di Charkiv, nel nordest del paese.
Secondo il ministero della difesa britannico sembra inoltre che le truppe ucraine stiano riuscendo a difendere bene anche lo spazio aereo. Gli attacchi aerei russi oggi si concentrano sull’Ucraina meridionale e su quella orientale, a sostegno delle avanzate delle truppe di terra. In ogni modo, l’aviazione russa continua a costituire un pericolo considerevole per gli ucraini.
Su iniziativa degli Stati Uniti, il 26 aprile 2022 i rappresentanti di più di quaranta paesi si sono riuniti nella base statunitense di Ramstein, in Germania, per mettere a punto una strategia a lungo termine di aiuti militari all’Ucraina. Il piano prevede anche l’invio di armi pesanti. Secondo la maggior parte dei commentatori, il vertice dimostra che la coalizione contro la Russia non vuole più limitarsi a dare all’Ucraina i mezzi per difendersi ma crede nella vittoria di Kiev. Il 25 aprile Lloyd J. Austin III, segretario della difesa statunitense, ha detto durante una visita a sorpresa in Ucraina che l’obiettivo degli Stati Uniti è “indebolire Mosca per evitare azioni come l’invasione dell’Ucraina”.
“Il cambiamento più rilevante è quello della Germania”, scrive il quotidiano tedesco Der Tagesspiegel. “Dopo aver temporeggiato per due mesi nel timore di provocare una reazione di Mosca e di danneggiare i rapporti economici tra i due paesi, Berlino ha accettato di mandare in Ucraina almeno cinquanta carri armati per la difesa antiaerea”.
Il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov ha accusato l’occidente di voler causare un’escalation del conflitto e sabotare i negoziati di pace. “In realtà”, scrive il Financial Times citando fonti vicine al Cremlino, “in questo momento della guerra la Russia non è interessata a trattare ma vuole occupare più territorio possibile in Ucraina”. Questo spiega anche perché l’incontro a Mosca tra Vladimir Putin e António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, non ha prodotto risultati. Ad alimentare le tensioni c’è anche lo scontro sul gas, con l’Europa che accusa la Russia di usarlo come arma di ricatto. Il 26 aprile Mosca ha tagliato le forniture a Polonia e Bulgaria perché i due paesi si sono rifiutati di pagare il gas in rubli. La decisione non dovrebbe mettere troppo in difficoltà la Polonia, che ha ridotto la dipendenza energetica da Mosca, mentre creerà grossi problemi alla Bulgaria. ◆
Gli aerei da guerra russi stanno attaccando anche la città di Mariupol, sul mar d’Azov e – secondo il governo britannico – stanno sganciando bombe a caduta libera sulla città, da settimane sotto assedio, aumentando così i rischi per la popolazione civile. Secondo l’Isw a Mariupol gli scontri continuano anche sul terreno: il presidente russo Vladimir Putin sostiene che in città i combattimenti sono cessati, ma l’esercito russo sta continuando ad attaccare l’acciaieria Azovstal, dove sono ancora asserragliati combattenti e civili. ◆sk
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Questo articolo è uscito sul numero 1458 di Internazionale, a pagina 20. Compra questo numero | Abbonati