070 Shake è una visionaria. Da quando nel 2015 è apparsa sulle scene con il collettivo 070 ci regala una creatività unica e inverosimile. Il 2022 sembra già un anno impegnativo per lei, artista del New Jersey: ha lavorato con Madonna per una nuova versione di Frozen e ha appena pubblicato l’atteso seguito di Modus vivendi del 2020. You can’t kill me, che offre quattordici tracce, è un lavoro onesto e straordinario. L’apertura è affidata a Web, che tra synth euforici dimostra quanto l’artista sia brava a scrivere. L’euforia pervade anche il resto: la successiva Invited è due minuti e quarantuno secondi di pura serotonina in cui intelligenza elettronica si mescola con intelligenza a violini, percussioni e voci gospel. L’album racconta in maniera diretta le relazioni, anzi, possiamo vederla come una composizione romantica scritta per qualcuno. Tra i vari colpi che You can’t kill me riesce a sferrare, Body spicca tra tutti: la collaborazione con Christine and The Queens sembra strana ma in realtà funziona benissimo. La chiusura è affidata a Se fue la luz (la corrente è andata via), che racconta il ricordo di un amore passato. Una fine perfetta per un’opera eclettica.
Isabella Miller, Clash
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Questo articolo è uscito sul numero 1464 di Internazionale, a pagina 98. Compra questo numero | Abbonati