Il 5 luglio i fisici del Cern hanno riattivato dopo tre anni e mezzo il Large hadron collider (Lhc), l’acceleratore di particelle più potente del mondo. I fasci di protoni circolano a maggiore intensità ed energia rispetto ai due esperimenti precedenti per prolungare il picco delle collisioni e raccogliere più dati. L’acceleratore, che resterà attivo per i prossimi quattro anni, è stato potenziato per far viaggiare le particelle a un’energia mai raggiunta prima di 13,6 teraelettronvolt all’interno dell’anello, che ha un diametro di ventisette chilometri. L’obiettivo, scrive Nature, è far luce su questioni che non sono ancora state spiegate dai modelli teorici, come la scarsità dell’antimateria e la natura della materia oscura, e capire la realtà a un livello più profondo. È prevista anche un’indagine ulteriore sul bosone di Higgs, scoperto dagli scienziati del Cern nel 2012.
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Questo articolo è uscito sul numero 1469 di Internazionale, a pagina 111. Compra questo numero | Abbonati