“La fotografia di matrimonio è considerata culturalmente meno rilevante nel mondo dell’immagine, perché ritenuta troppo commerciale e non sufficientemente artistica”, spiega Paolo Woods, il nuovo direttore artistico del festival Cortona on the move, che dal 14 luglio ospita, tra le altre, la mostra I do. “Ma i fotografi di matrimonio sono i creatori di una memoria personale e collettiva che rispecchia fedelmente la società in cui operano. Le immagini che producono sono la cartina di tornasole di una determinata cultura”, continua Woods, che per la mostra ha scelto autrici e autori provenienti da quattro continenti, e sottolinea che la maggior parte delle persone interagisce con un fotografo professionista solo in occasione del proprio matrimonio. Secondo Woods questo è uno dei rami più sani e attivi del settore. I fotografi di matrimoni, che per primi usano nuove tecniche, testano nuove attrezzature e guidano nuove tendenze estetiche, devono essere bravi ritrattisti, ma anche giornalisti, fotografi di moda e fotografi pubblicitari. ◆

Scatti del fotografo ghaneano Enoch Boateng. Boateng è una star nel suo paese con più di trecentomila follower su Instagram. Fra tradizione e modernità, ritrae gli sposi in abiti sia tradizionali sia occidentali. Nel caso degli abiti da cerimonia all’occidentale, ad Accra si parla di “matrimonio bianco”. ((1))
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Uno scatto di Juan de la Cruz Megías Mondéjar, un fotografo che ha lavorato nel sud della Spagna negli anni ottanta e novanta. Il suo sguardo ironico, dal taglio sociologico, testimonia un’epoca in cui il paese era in bilico tra un passato conservatore e una modernità precaria, con libertà ancora da difendere.
Quattro foto selezionate da Thomas Sauvin, un artista francese alla guida del progetto Beijing silvermine, un archivio di mezzo milione di negativi recuperati nel corso degli anni da un impianto di riciclaggio a Pechino. L’installazione Until death do us part si concentra sul ruolo inaspettato delle sigarette nei matrimoni cinesi.
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Due foto di Valerie Baeriswyl, una fotografa di matrimonio svizzera, che ha indagato, con amore ed empatia, il potere rivelatore del matrimonio a Haiti, il suo paese d’adozione. ((1) )
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Un’immagine di Oreste Pipolo, maestro della fotografia di matrimonio classica e orgogliosamente appariscente. Una tradizione portata avanti dalle figlie Ivana e Miriam.
Due foto di Sam & Ekta, una coppia che gestisce uno studio di successo a Mumbai, in India. Fanno parte di una corrente recente che usa il reportage per raccontare il ruolo della famiglia nella società indiana. ((1) )
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Gli scatti di Manal Alhumeed, una giovane fotografa, che vive a Riyadh, in Arabia Saudita. Lavora sul lato femminile del matrimonio saudita tradizionale, spesso lussuoso. A causa delle rigide regole sociali imposte alle donne nel paese, per garantire l’anonimato delle spose, copre i loro volti con della vernice dorata. ((1) )
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Da sapere

Me, myself and eye è il tema dell’edizione di quest’anno del festival Cortona on the move, che si svolge in cinque luoghi diversi della città fino al 2 ottobre. La mostra I do, curata dal fotografo e direttore artistico Paolo Woods, è a palazzo Baldelli.


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Questo articolo è uscito sul numero 1471 di Internazionale, a pagina 114. Compra questo numero | Abbonati