“La fotografia di matrimonio è considerata culturalmente meno rilevante nel mondo dell’immagine, perché ritenuta troppo commerciale e non sufficientemente artistica”, spiega Paolo Woods, il nuovo direttore artistico del festival Cortona on the move, che dal 14 luglio ospita, tra le altre, la mostra I do. “Ma i fotografi di matrimonio sono i creatori di una memoria personale e collettiva che rispecchia fedelmente la società in cui operano. Le immagini che producono sono la cartina di tornasole di una determinata cultura”, continua Woods, che per la mostra ha scelto autrici e autori provenienti da quattro continenti, e sottolinea che la maggior parte delle persone interagisce con un fotografo professionista solo in occasione del proprio matrimonio. Secondo Woods questo è uno dei rami più sani e attivi del settore. I fotografi di matrimoni, che per primi usano nuove tecniche, testano nuove attrezzature e guidano nuove tendenze estetiche, devono essere bravi ritrattisti, ma anche giornalisti, fotografi di moda e fotografi pubblicitari. ◆
◆ Me, myself and eye è il tema dell’edizione di quest’anno del festival Cortona on the move, che si svolge in cinque luoghi diversi della città fino al 2 ottobre. La mostra I do, curata dal fotografo e direttore artistico Paolo Woods, è a palazzo Baldelli.
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Questo articolo è uscito sul numero 1471 di Internazionale, a pagina 114. Compra questo numero | Abbonati