Un vuoto senza fine
◆ Il mio covid è stato lungo ed esattamente come descritto nell’articolo di Ed Yong (Internazionale 1481). Sintomi apparentemente lievi sfociati in una nebbia mentale che è durata due anni. Mi sono ammalata subito, durante la prima ondata, e il medico mi ha liquidata – senza mai visitarmi – dicendo: “Sei una donna, sei sportiva, sei giovane, non preoccuparti”. Saturazione sotto sforzo recuperata completamente dopo un anno abbondante (faccio gare di mountain bike), danni alla capacità di concentrazione dopo due. Sono grafica da vent’anni (ne ho 45) e le mie performance lavorative sono peggiorate al punto che commettevo errori colossali e imprecisioni continue, nonostante i ripetuti controlli. Anche guidare l’auto era diventato difficile: dovevo portare a livello cosciente tutti gli automatismi. Nessuno mi credeva! Al lavoro, anche se ripetevo che non ero più io a causa del covid, mi sono sentita dire: “È suggestione, sarai innamorata, sei depressa”. Quindi grazie, perché anche se leggere è stato rivivere il disagio, i traumi, l’isolamento, la negligenza e l’assenza di cure mediche, finalmente c’è una significativa statistica documentata, e quindi credibile, di casi come il mio. Purtroppo sono di nuovo a casa in isolamento causa covid, ma con un long covid e tre vaccini alle spalle, spero di uscirne indenne.
Roberta
Le illustrazioni di Anna Keen
◆ Da ormai sette anni frequentiamo con molto piacere il festival di Internazionale a Ferrara, e da due ci segue anche il mio bimbo, nato nel 2021. Abbiamo notato con piacere che il logo, il piccolo mondo con gambe e braccia, quest’anno reggeva un arcobaleno multicolore. I disegni di Anna Keen ci piacciono tantissimo. Ogni settimana le buffe micro immagini che costellano le pagine del giornale sono sempre pertinenti e anche divertenti, oltre che un vero sussidio alla lettura. Volevamo quindi fare i complimenti all’illustratrice. Perché il prossimo anno non proponete un incontro in cui racconta il suo lavoro? A noi interesserebbe molto. Ancora grazie per la meravigliosa occasione del festival, sempre di alto livello e che ogni anno ti fa tornare a casa con strumenti, idee, informazioni e voglia di impegno in più rispetto a quando si è partiti.
Natalia e Sara
Errata corrige
◆ Nel portfolio “Paradiso perduto” di Internazionale 1482 Yael Malka è una fotografa statunitense.
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Questo articolo è uscito sul numero 1483 di Internazionale, a pagina 18. Compra questo numero | Abbonati