◆ La città di Goyang, in Corea del Sud, ha adottato alcune misure per proteggere gli abitanti più vulnerabili dalle ondate di caldo. Secondo le stime, si tratta di circa dodicimila persone. Le autorità locali hanno installato quarantanove fontane e dei nebulizzatori d’acqua di fronte alla stazione Hwajeong per garantire un po’ di refrigerio nei periodi più caldi. Hanno creato dei rifugi contro le temperature estreme, di cui 161 al chiuso e ventotto all’aperto, e messo degli ombrelloni nelle strade e nelle aree pedonali. Infine, hanno dotato le case delle persone anziane che vivono da sole di sensori di temperatura e umidità.
Goyang è un esempio delle iniziative che molte città stanno prendendo per adattarsi alla crisi climatica. Da un’analisi realizzata su quasi mille città in tutto il mondo dal Carbon disclosure project, un’ong britannica, è emerso che quattro centri urbani su cinque devono affrontare rischi climatici, e la situazione è destinata a peggiorare. Il 46 per cento può essere esposto al caldo estremo, il 36 per cento alle piogge torrenziali, il 35 per cento alla siccità e il 33 per cento alle alluvioni. Per il 28 per cento delle città il rischio riguarda almeno il 70 per cento degli abitanti. Le persone più vulnerabili sono quelle anziane, seguite dalle famiglie a basso reddito, dai bambini, dagli appartenenti alle minoranze e dalle persone con problemi di salute. Il rapporto elenca anche le possibili soluzioni, ispirandosi ad alcuni casi concreti, come quello di Goyang.
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Questo articolo è uscito sul numero 1483 di Internazionale, a pagina 106. Compra questo numero | Abbonati