Quando i rapper diventano famosi, di solito i loro primi lavori vengono cancellati da internet e sostituiti da quelli accuratamente prodotti dalla macchina dell’industria musicale. Ma se si torna indietro di un decennio sulla pagina YouTube dei Migos, si vede il video del brano Takeoff, una cosa ben lontana da quello che era diventato il trio statunitense: il filmato sfocato della videocamera mostra i giovani Takeoff e Offset che rappano di fronte a un acquario dentro una stanza anonima. Ma se poi il successo dei Migos li aveva cambiati radicalmente, la loro energia ed esuberanza erano rimaste le stesse. L’impatto dei Migos in generale e di Takeoff sull’ultimo decennio del rap è incalcolabile, e capire quel che la sua perdita significherà per il gruppo, per la trap e per l’hip hop nel suo insieme è altrettanto difficile. Gli ultimi anni sono stati pieni di morti orribili difficili da elaborare per i fan del rap, e questa non è diversa. Secondo le prime ricostruzioni Takeoff, il cui vero nome era Kirshnik Khari Ball, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco in una pista da bowling di Houston nelle prime ore del 1 novembre per una lite durante una partita a dadi. Aveva 28 anni. Takeoff era il più riservato del trio, ma anche il più dotato tecnicamente. L’iconico “flow dei Migos” è stato definito in gran parte dalla sua affilata precisione e dalla capacità unica di cambiare velocità e cadenza senza perdere la nitidezza delle rime.
Nadine Smith, Pitchfork
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Questo articolo è uscito sul numero 1485 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati