“Quando avevo cinque o sei anni dicevo ai miei genitori che se avessi avuto un fratello l’avrei prima ucciso con un’ascia e poi mangiato”, racconta la fotografa polacca Karolina Wojtas. “Succedeva molto tempo prima che nascesse mio fratello Kuba, arrivato quando avevo tredici anni”. Wojtas ricorda di aver sempre fotografato il fratello, soprattutto per gioco. Poi, tre anni fa, ha vinto l’Ing Unseen talent award, un premio dedicato a giovani fotografi europei, per cui doveva realizzare un nuovo progetto sotto la supervisione dell’artista sudafricano Adam Broomberg. “In quell’occasione ho capito che forse era arrivato il momento di fare qualcosa su mio fratello”.
Così è nata la serie intitolata We can’t live – without each other (Non possiamo vivere – l’uno senza l’altra), in cui Kuba è diventato il suo modello e a volte anche il fotografo. Nelle immagini dai colori quasi psichedelici Wojtas ha ricostruito scherzi e dispetti della sua infanzia usando materiali spesso recuperati in casa come carta igienica, legno, utensili da cucina e cose da mangiare, tra cui ketchup e caramelle. Oppure oggetti bizzarri comprati apposta, come la mano di plastica che ha poi messo a cuocere su una padella della madre. Per altre foto ha preso ispirazione dai messaggi su internet di ragazzi e bambine che cercavano consigli su come spaventare i loro fratelli e sorelle.
Wojtas sa che alcune immagini sembrano crudeli e spaventose: “È tutto finto, ma mi piace usare la fotografia per divertirmi. Mi sento ancora una bambina a cui piace giocare. Ecco perché nei miei progetti cerco di usare spesso l’ironia”. ◆ adr
Karolina Wojtas è una fotografa nata a Jarosław, in Polonia, nel 1996.
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Questo articolo è uscito sul numero 1485 di Internazionale, a pagina 72. Compra questo numero | Abbonati