L’ambientazione principale di Il figlio del fisarmonicista è Obaba, l’immaginaria cittadina basca in cui Bernardo Atxaga ha ricreato, con toni arcaici, l’ambiente rurale in cui è cresciuto. Il romanzo racconta, tra l’altro, il deterioramento e la perdita definitiva di quel mondo idilliaco a causa del progresso, ma soprattutto per l’interferenza di una violenza storica nella cui spirale è intrappolato il protagonista David, spinto dalle circostanze ad aderire all’Eta. Ancora adolescente, scopre l’oscuro passato del padre, di professione suonatore di fisarmonica, che aveva collaborato con le autorità franchiste. Da quel momento in poi, il mondo di David è come oscurato dalla malvagità dei fascisti. Il resto del libro racconta il modo quasi inevitabile in cui David entra a far parte dell’Eta. Solo quando le cose cominciano a sfuggirgli di mano, David decide di emigrare negli Stati Uniti, dove, in un ranch, realizza il suo ideale di vita bucolica, con la moglie e le due figlie. Per il manicheismo del suo approccio, Il figlio del fisarmonicista è inutilizzabile come testimonianza storica: lo sviluppo del terrorismo basco è ridotto a un conflitto tra lupi e pastori, a prescindere da qualsiasi considerazione ideologica.
Ignacio Echevarria, El País
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1503 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati