Il 4 aprile Donald Trump si è presentato al tribunale di Manhattan per ascoltare le accuse che hanno portato alla sua incriminazione. “Il procedimento riguarda il pagamento di 130mila dollari fatto dall’avvocato Michael Cohen all’attrice porno Stormy Daniels per convincerla a non parlare di un rapporto sessuale che avrebbe avuto con Trump”, scrive Time. Il pagamento sarebbe avvenuto poco prima delle elezioni presidenziali del 2016. Cohen sarebbe stato poi rimborsato dall’ex presidente. Per nasconderne la vera ragione, la Trump Organization, la principale azienda del leader repubblicano, registrò il pagamento a Cohen come un compenso per una consulenza legale inventata. I capi d’imputazione sono 34, e riguardano la falsificazione dei bilanci dell’azienda. Secondo la procura, la falsificazione serviva a nascondere al pubblico informazioni che avrebbero potuto danneggiare l’allora candidato. Gli avvocati di Trump presenteranno richieste per archiviare il caso o spostarlo in altra sede. Se dovessero essere respinte, il processo non si svolgerà prima del 2024.
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Questo articolo è uscito sul numero 1506 di Internazionale, a pagina 31. Compra questo numero | Abbonati