In Montenegro sembra finita l’era di Milo Đukanović. Al potere per trent’anni, come premier o presidente, e più volte accusato di rapporti con la criminalità, Đukanović è stato sconfitto al ballottaggio delle presidenziali da Jakov Milatović, candidato di Europe now!, un movimento europeista e liberale. Secondo la Taz, Milatović ha vinto anche grazie ai voti dei filoserbi, conquistati sostenendo che il paese deve allinearsi “all’Europa ma anche alla Serbia” e “adottando la versione di Belgrado sulle guerre jugoslave degli anni novanta, che attribuisce le colpe principali a croati e bosniaci”. “In ogni modo”, conclude il quotidiano tedesco, “la lotta di potere tra le due fazioni non è ancora finita”. Il croato Jutarnji List scrive che “Đukanović ha perso perché non è riuscito a individuare un successore forte e che piacesse agli elettori e perché non ha consolidato il movimento indipendentista, che avrebbe potuto fare da argine alle forze filoserbe e filorusse”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1506 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati