Dal 29 marzo al 7 aprile la presidente taiwanese Tsai Ying-wen ha visitato il Guatemala e il Belize, due dei tredici paesi del mondo che riconoscono formalmente Taiwan (l’Honduras ha interrotto le relazioni diplomatiche il 26 marzo). L’attenzione, però, era concentrata sulle tappe intermedie di questo viaggio: New York e Los Angeles. In base al principio “una sola Cina” sancito nel 1992, infatti, gli Stati Uniti, che riconoscono la Repubblica popolare, non possono avere rapporti ufficiali con i funzionari di Taipei. Il 5 aprile, però, Tsai ha incontrato in California lo speaker della camera Kevin McCarthy. Come prevedibile, l’incontro è stato interpretato come una provocazione da Pechino. Taiwan rischia di ritrovarsi in mezzo a un pericoloso triangolo amoroso, commenta la Bbc. “Negli Stati Uniti il crescente sentimento anticinese sta generando una gara tra politici democratici e repubblicani a chi si mostra più vicino a Taipei”, con il rischio di nuocere all’isola. Intanto Pechino, per ammorbidire i toni nei confronti di Taiwan e “conquistare cuori e menti”, ha invitato il predecessore di Tsai, Ma Ying-jeou, a visitare la Cina continentale. È la prima volta che un ex presidente taiwanese è invitato nella Repubblica popolare.
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Questo articolo è uscito sul numero 1506 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati