Quasi il 40 per cento delle persone costrette a lasciare le zone contaminate dall’incidente alla centrale nucleare Fukushima Daiichi del marzo 2011 soffrono di disturbo da stress post-traumatico. Lo rivela uno studio condotto dall’università Waseda insieme a un’associazione di cittadini per l’assistenza dopo i disastri. Tra le principali cause di disagio indicate dagli intervistati, ci sono l’ansia per gli indennizzi, la disoccupazione e i disagi legati allo status di sfollati. Molti, poi, soffrono di isolamento e solitudine.
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Questo articolo è uscito sul numero 1506 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati