“Se c’è una cosa su cui tutti gli statunitensi sono d’accordo è che la loro economia è a pezzi. Donald Trump è arrivato alla Casa Bianca nel 2016 promettendo di fare di nuovo grande l’America. Il suo successore Joe Biden sta spendendo duemila miliardi di dollari per far ripartire l’economia”, scrive l’Economist. “Gli statunitensi sono preoccupati: quasi l’80 per cento è convinto che i figli se la passeranno peggio dei genitori”. Eppure, osserva il settimanale britannico, tutta quest’ansia oscura “una straordinaria storia di successo”, una delle più durature ma allo stesso tempo sottovalutate. “Gli Stati Uniti restano l’economia più ricca, produttiva e innovativa del mondo. Stanno facendo mangiare la polvere agli altri paesi sviluppati”. Basta considerare un solo dato: il pil. “Nel 1990 gli Stati Uniti contribuivano a un quarto del pil globale. Oggi sono nella stessa situazione, anche se la Cina ha guadagnato terreno, e costituiscono il 58 per cento del pil dei paesi del G7, mentre nel 1990 erano al 40 per cento”. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1508 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati