◆ Situato sull’altopiano del Tibet, a 3.200 metri d’altitudine, nell’ovest della Cina, il lago Qinghai è un’oasi di biodiversità in mezzo a un’arida steppa. Le variazioni nel livello dell’acqua, inoltre, sono un importante indicatore del cambiamento climatico nella regione. Le due immagini in alto, scattate dai satelliti Landsat 5 e Landsat 9 della Nasa nel luglio 2010 (in alto) e nel luglio 2022 (in basso), mostrano notevoli cambiamenti. Nel 2010 alcuni banchi di sabbia che si estendevano per quasi venticinque chilometri racchiudevano il lago Shadao, un piccolo bacino sulla riva del lago Qinghai. Nel 2022 l’aumento del livello dell’acqua aveva però sommerso gran parte della sabbia, causando la scomparsa dello Shadao.
Il livello del Qinghai si era ridotto costantemente tra il 1961 e il 2004, a una media di otto centimetri all’anno. Ma poi ha ricominciato a salire, di diciotto centimetri all’anno, un fenomeno ancora in corso. La sorprendente inversione di tendenza ha coinciso con un aumento dell’umidità e delle temperature. Più nel dettaglio, l’espansione del lago è dipesa dall’aumento delle precipitazioni, soprattutto in estate, con un conseguente maggiore deflusso dai fiumi, e dalla riduzione dell’evaporazione, dovuta alla costante presenza di nuvole nei mesi caldi.
L’importanza del lago Qinghai va oltre gli aspetti climatici. L’altopiano ospita molte specie endemiche, tra cui la gazzella di Przewalski, in pericolo, che vive solo nei dintorni del bacino. L’ecosistema lacustre è anche un sito di riproduzione e sosta di molti uccelli acquatici e migratori.–Lindsey Doermann (Nasa)
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Questo articolo è uscito sul numero 1513 di Internazionale, a pagina 99. Compra questo numero | Abbonati