I maschi di domani

◆ Ho trovato davvero interessante l’articolo di copertina sulla crescita dei ragazzi (Internazionale 1512). L’articolo analizza i più popolari influencer di YouTube e dei social network, che ormai sono un riferimento per i ragazzi della generazione Z. Ho due figlie di dodici e diciotto anni e sarebbe importante un approfondimento analogo sui modelli femminili, vista la dipendenza dai social network e l’aumento di disagi psicologici e alimentari che colpiscono le ragazze. Mi pare che si impongano dei modelli che vanno dall’ipersessualizzazione alle doverose battaglie per la parità. Ma, appunto, quale parità?
Martina Tarozzilla

Lo sguardo maschile domina la sessualità

◆ Ho letto l’articolo di Maïa Mazaurette sul fallocentrismo (internazionale.it). Lo trovo molto interessante ed esaustivo, e sono felice che si parli della sessualità dal punto di vista femminile. Sono sicura che più se ne parla e più la vita sessuale, e non solo, può migliorare, sia per le donne sia per gli uomini. Io ho scelto di aiutare le donne a parlare. Per me è una vera e propria missione, tanto che è diventato il mio lavoro.
Caterina

Bruce Springsteen
oltre l’alluvione

◆ Ho trovato l’articolo sul concerto di Bruce Springsteen a Ferrara (internazionale.it) molto equilibrato. Da ex amministratrice, credo che rimandare un evento così complesso non sarebbe stato possibile. Io non ho partecipato, ma trovarsi lì non significava certo essere indifferenti alla tragedia dell’Emilia-Romagna. Purtroppo situazioni simili saranno più frequenti con il cambiamento climatico e credo che non si possano interrompere ogni volta gli eventi.
Erika Alberghini

◆ Vivo a Ravenna e sono tra i fortunati a stare all’asciutto. Ho potuto permettermi il lusso di rinunciare al concerto, nonostante i 130 euro spesi per il biglietto: non per tutti sono una cifra a cui rinunciare a cuor leggero. Il 18 maggio non stavo tentando di salvare la mia casa dall’acqua e dal fango, com’è capitato a molti altri. A chiusura del suo articolo Giovanni Ansaldo scrive: “Quanto tempo deve passare prima che si possa fare uno spettacolo dopo una tragedia del genere?”. Mi rendo conto della difficoltà di annullare un evento simile, ma credo che il problema non sia la data, né il luogo, ma il modo. Ho trovato sconcertante il silenzio dell’organizzazione: non una parola per spiegare la scelta o esprimere rammarico, né un tentativo di rimborso.
Lucia Fronzoni

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Questo articolo è uscito sul numero 1513 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati