Il 22 maggio a Port Moresby il segretario di stato statunitense Antony Blinken e il ministro della difesa della Papua Nuova Guinea Win Daki hanno firmato un patto che ha suscitato molti timori nell’arcipelago del Pacifico. Cercando di placare le manifestazioni degli studenti, scesi in piazza contro il rischio che il paese sia trascinato nel confronto tra Cina e Stati Uniti, il primo ministro papuano James Marape ha precisato che la Papua Nuova Guinea non sarà usata come base per lanciare una guerra e che l’accordo non prevede operazioni di offensiva militare. La paura che il governo stia svendendo la sovranità nazionale è cresciuta dopo la circolazione di una bozza dell’accordo, il cui contenuto non è ancora stato ufficialmente diffuso, scrive il Post-Courrier. Gli Stati Uniti e i loro alleati, scrive Nikkei Asia, stanno cercando di evitare che altre isole del Pacifico stringano legami sulla sicurezza con Pechino, dopo il caso delle isole Salomone nel 2022.◆
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1513 di Internazionale, a pagina 37. Compra questo numero | Abbonati