Al referendum del 18 giugno la legge sul clima proposta dal governo federale è stata approvata con il 59 per cento dei voti. Il provvedimento introduce l’impegno vincolante ad azzerare le emissioni nette di anidride carbonica entro il 2050 e prevede lo stanziamento di 3,2 miliardi di euro per ridurre l’uso di combustibili fossili, espandere le fonti rinnovabili e finanziare la transizione energetica delle aziende. Era sostenuto da tutti i principali partiti tranne l’Unione democratica di centro (destra populista). Nonostante i timori per il costo dell’energia, gli svizzeri sembrano aver capito che il loro paese è vulnerabile agli effetti della crisi climatica, a cominciare dallo scioglimento dei ghiacciai, scrive Swissinfo.
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Questo articolo è uscito sul numero 1517 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati