La rabbia internazionale contro l’invasione russa dell’Ucraina a volte può prendere delle traiettorie che vanno oltre i limiti della ragione. E se questa furia si abbatte su “spettatori”, come è successo con la scrittrice statunitense Elizabeth Gilbert, rischia di diventare evidentemente controproducente. Ogni nuovo libro dell’autrice di Eat, pray, love alimenta aspettative enormi, ma quando pochi giorni fa Gilbert ha annunciato la pubblicazione di The snow forest nessuno si aspettava un esito di questo tipo. Il romanzo racconta di una famiglia russa che a metà del novecento decide di andare a vivere nelle foreste della Siberia, per sfuggire all’industrializzazione forzata dell’Unione Sovietica. Gli utenti del sito Goodreads hanno cominciato a pubblicare recensioni negative del libro, che ancora deve uscire, solo perché ambientato in Russia. Il romanzo ovviamente non ha niente a che fare con il nazionalismo e anche il fatto che Gilbert abbia deciso di non pubblicarlo appare un tentativo maldestro di sostenere la causa ucraina. The Atlantic
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Questo articolo è uscito sul numero 1518 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati