Le donne coinvolte nel nacrotraffico internazionale spesso passano inosservate. In parte perché quelle che partecipano a questa attività iperviolenta sono molte meno dei colleghi maschi. Molte aspirano a essere “accessori”, come implica per esempio la cultura buchona di Sinaloa, in Messico. Nel suo libro Narcas, Deborah Bonello, che segue l’America Latina per Vice News, vuole dimostrare che le donne hanno ruoli importanti nei cartelli. Per farlo ha rintracciato alcune protagoniste del narcotraffico messicano, molte delle quali detenute. Scrive così di Digna Valle, patrona (come sono chiamate le boss) che trafficava cocaina attraverso il confine tra Guatemala e Messico. Sempre in Guatemala c’erano le sorelle Lemus, collegate a efferati fatti di violenza. Il lavoro investigativo di Bonello è impressionante. Proprio per incontrare una delle Lemus, Marixa, è andata sotto copertura nel carcere in cui è detenuta. E al di là di tutto il suo libro contribuisce ad arricchire la capacità del lettore di capire il mondo del narcotraffico.
The Economist
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Questo articolo è uscito sul numero 1521 di Internazionale, a pagina 77. Compra questo numero | Abbonati