Tre soldati sono stati condannati a due anni di carcere per aggressione sessuale ai danni di una compagna d’armi, Rina Gonoi. “In Giappone, un paese conservatore dove il movimento #MeToo non è riuscito a prendere piede, Gonoi, 24 anni, nel 2022 aveva reso nota la sua vicenda attraverso YouTube dopo che un’indagine interna all’esercito era finita nel nulla per mancanza di testimoni”, scrive il Japan Times. Lo stesso tribunale che ha emesso la condanna aveva fatto cadere il caso nel 2019 per mancanza di prove. “La vicenda di Gonoi ha portato alla luce il problema delle molestie all’interno delle forze armate”, scrive il Mainichi Shimbun. Ispirate dalla soldata, più di 1.400 persone hanno detto di essere state vittime di bullismo o molestie nelle forze armate. In Giappone solo il 6 per cento delle vittime di violenze sessuali sporge denuncia. A giugno il parlamento ha approvato una revisione delle leggi sui crimini sessuali che, tra le altre cose, allarga la definizione di stupro da “rapporto sessuale forzato” a “rapporto non consensuale”. Nella foto: Rina Gonoi a Fukushima, 12 dicembre 2023.
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Questo articolo è uscito sul numero 1542 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati