In Francia, alla fine degli anni settanta, il promettente ingegnere aerospaziale Didier (Melvil Poupaud) vede il suo prototipo di razzo esplodergli davanti agli occhi. Finisce a dirigere una squadra che indaga sugli oggetti volanti non identificati, composta da persone che sembrano vivere su un altro pianeta. Una tortura per un cartesiano come lui. Finché un evento straordinario sconvolge le sue certezze. Questa originale commedia retro-fantastica, incontro tra Spielberg e Tati, fatica a carburare. Ma con il complicarsi della trama prende il sopravvento un senso di nostalgia, poetico e comico.
Télérama
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Questo articolo è uscito sul numero 1544 di Internazionale, a pagina 74. Compra questo numero | Abbonati