È un giornalista italiano. Cofondatore e direttore di Slow News, cura la newsletter Artificiale su Internazionale.
L’ia non è intrinsecamente ideologica, ma riflette le scelte di chi la utilizza. Il vero nodo non è il potenziale della tecnologia in sé, ma la responsabilità culturale di chi la governa o la usa per fini propagandistici. Leggi
Una delle novità nel mondo dell’ia sono gli agenti autonomi: una forma avanzata della tecnologia in grado di migliorare le proprie prestazioni con l’autoapprendimento. Con alcuni rischi per la nostra società. Leggi
L’assenza di un quadro normativo condiviso sull’uso della tecnologia nei conflitti rischia di favorire una corsa agli armamenti basata sull’ia, con conseguenze potenzialmente destabilizzanti per la sicurezza globale. Leggi
Nel Regno Unito diversi musicisti hanno pubblicato un album muto per protestare contro le proposte di modifica della legge sul copyright, che permetterebbero di addestrare le ia grazie alle canzoni, a meno che i titolari dei diritti non si oppongano. Leggi
La mancanza di un’infrastruttura per l’ia ha spinto i migliori ricercatori europei all’estero. Un ente dedicato, infatti, potrebbe invertire questa tendenza, proprio come accaduto per la fisica delle particelle con il Cern di Ginevra. Leggi
L’Unione vuole un ruolo centrale nel settore, ma il suo piano di investimenti deve ancora tradursi in risultati concreti. E resta da vedere se colmerà il divario con Stati Uniti e Cina. Leggi
La tecnologia ha reso possibile il recupero e la pubblicazione del brano Now and then dei Beatles, che quest’anno ha ottenuto il prestigioso riconoscimento musicale per la miglior performance rock. Leggi
Il nuovo modello di intelligenza artificiale cinese dimostra che il dominio del settore non è più un’esclusiva statunitense. E può essere visto come una risposta al riposizionamento nazionalista della Silicon valley. Leggi
La svolta nazionalista della OpenAi sta già portando i suoi frutti per il mondo delle intelligenze artificiali? È molto probabile. Leggi
L’azienda ha pubblicato un documento sullo sviluppo delle intelligenze artificiali che contiene vari ammiccamenti alla supremazia degli Stati Uniti. Un manifesto al liberismo più sfrenato, pronto ad adattarsi ai cambiamenti della politica. Leggi
A oggi, non si vede all’orizzonte una moratoria per mettere al bando l’uso delle ia per scopi bellici o di sorveglianza. Anzi. Il mercato di queste tecnologie si sta normalizzando. Leggi
Il nuovo modello di ia della OpenAi sembra aver fatto progressi sorprendenti nel test Arc-agi, pensato per valutarne capacità di deduzione e generalizzazione. Ma quanto possiamo fidarci dei risultati dichiarati? Leggi
Una delle rassicurazioni che ci diamo come esseri umani, per vincere la paura di essere sostituiti dalle macchine, è che servirà sempre e comunque una supervisione di persone esperte. Ma è davvero così? Leggi
Le novità di Google e della OpenAi nel campo delle ia mostrano un’accelerazione continua, svelando potenzialità che richiederanno anni per essere comprese. Leggi
I modelli linguistici di ia devono evitare di produrre testi che violino la legge o usino linguaggio inappropriato. E, in alcuni casi, anche di scrivere certi nomi di persona. Leggi
Un gruppo di artisti, scelti per testare in esclusiva l’ia video della OpenAI, ha deciso di renderla pubblica per protesta denunciando di essere stati coinvolti in un’operazione di marketing mascherata da collaborazione creativa. Leggi
Nonostante i sofisticati meccanismi di filtraggio, i modelli linguistici possono ancora fallire, esponendo i loro utenti a rischi emotivi e psicologici: ne è un esempio un caso eclatante avvenuto con il chatbot di Google, Gemini. Leggi
Le intelligenze artificiali generative non sono infallibili. È questo, probabilmente, lo scoglio più grande da superare se vogliamo immaginare di usarle come assistenti. Leggi
La sua prima presidenza è stata condotta all’insegna dell’imprevedibilità e del caos. Ma se le persone al suo fianco sono per la totale deregolamentazione, perché non dovrebbe andare così anche nel mondo delle ia? Leggi
I profili social delle personalità della Silicon valley sono una vetrina, uno strumento di marketing quasi gratis. Soldi e visibilità insieme garantiscono a queste élite il mantenimento e l’amplificazione dei loro privilegi. Leggi
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