Dalla fine del dicembre 2023 Mondher Ounissi, leader ad interim del partito tunisino Ennadha, è in sciopero della fame per protestare contro “le ambiguità del procedimento giudiziario a cui è sottoposto”, scrive Middle East Eye. Ounissi è stato arrestato il 5 settembre ed è stato interrogato dai magistrati del pool antiterrorismo. Ennadha chiede la liberazione di Ounissi e quella del suo leader storico, Rached Ghannouchi, arrestato ad aprile e condannato per apologia del terrorismo. I loro non sono casi isolati: il quotidiano Al Araby al Jadid parla di un’“ondata isterica di arresti” e abusi contro gli oppositori del presidente Kais Saied, ricordando la petizione con cui decine di avvocati chiedono il rilascio di Ghazi Chaouachi, ex segretario generale del partito progressista Corrente democratica, in carcere da più di dieci mesi senza processo. “La Tunisia sta entrando in una delle fasi più critiche della sua storia”, scrive il giornale, che parla di “una serie di ritorsioni contro le conquiste della rivoluzione. Gli oppositori del presidente finiscono nel mirino delle autorità con il minimo pretesto, che sia una parola su un blog, su un giornale o una dichiarazione alla radio”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1545 di Internazionale, a pagina 23. Compra questo numero | Abbonati