Centinaia di cubani sono scesi in piazza il 17 marzo a Santiago de Cuba, nel sudest del paese, per protestare contro le continue interruzioni di elettricità e la scarsità di generi alimentari. Negli ultimi giorni in città, la seconda più popolosa dell’isola dopo L’Avana, ci sono stati blackout anche di quattordici ore consecutive. Sono state le manifestazioni più grandi da quelle dell’11 luglio 2021, che terminarono con centinaia di arresti. Il sito cubano 14ymedio scrive che le proteste si sono estese poi ad altre province, come Bayamo e Artemisa. Sul social network X il presidente Miguel Díaz-Canel ha riconosciuto “il malcontento popolare per il servizio elettrico e la distribuzione dei generi alimentari, ma ha denunciato che i nemici della rivoluzione stanno cercando di trarre vantaggio dalla situazione con obiettivi di destabilizzare il governo. Cuba attraversa la crisi economica più grave degli ultimi trent’anni”.◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1555 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati