Quest’anno nei paesi arabi l’atmosfera dell’Aid al fitr, la festa che segna la fine del Ramadan, è guastata dalla crisi economica. In Egitto “non ci saranno vestiti nuovi per i bambini”, titola Al Araby al Jadid, parlando della tradizione di regalare abbigliamento per l’occasione: i prezzi sono aumentati del 200 per cento rispetto al 2023. Nasser Mohamed, della camera di commercio di Alessandria, spiega che i costi di produzione sono aumentati per il rincaro delle materie prime e il cambio sfavorevole con il dollaro. Il giornale siriano Enab Baladi scrive che al mercato di Ras al Ain, nel nordest della Siria, i vestiti da bambina partono da 42 euro, mentre un bracciante o un muratore guadagnano in media due euro al giorno. In Marocco Finances News intervista Lamiaa, madre di due figli di Casablanca, che racconta “la frustrazione di dover deludere i bambini o dover spendere troppi soldi per un vestito”. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1558 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati