Per il giornalista musicale e critico Rob Sheffield ogni compilation in cassetta fatta in casa è un nirvana, a volte anche letteralmente visto che è un fan della band di Kurt Cobain. Il mix tape, questa cornucopia di suoni, non deve necessariamente essere su cassetta o cd, oggi può benissimo essere una playlist, e per Sheffield la cosa più importante sono i ricordi che riesce a scatenare. “Ho costruito la mia vita intorno all’amore per la musica”, scrive in questo divertente, commovente e tutto sommato incoraggiante memoir che parla di vero amore, perdite terribili e anni novanta, e che soprattutto svela perché la musica è così importante. Sheffield parte dai suoi vecchi mix tape per raccontare la storia tra un nerd della musica irlandese-americano (l’autore) e Renee, una ragazza battista del sud, che s’innamorano al suono di Thirteen dei Big Star. Sheffield e Renee si sposano giovani e fanno quella vita romantica e squattrinata che sembra bella solo ripensandoci molto dopo. Scritto da chiunque altro Love is a mix tape porebbe diventare autoreferenziale in modo insopportabile, ma Sheffield bilancia autorionia e autentica emozione, evocando dolore e divertimento con pari accuratezza. Le sue osservazioni sulla musica e sulla cultura pop sono incisive e divertenti. Love is a mix tape è emotivamente molto toccante ma è anche una gloriosa elegia per un decennio benedetto dalla cultura pop e un tenero, indimenticabile tributo alla forza dell’amore. Pop Matters
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Questo articolo è uscito sul numero 1562 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati