Una corte d’appello di Hong Kong ha accolto la richiesta del governo di vietare l’inno usato nelle manifestazioni del 2019 contro la legge sulla sicurezza nazionale, ribaltando la decisione di un tribunale che l’aveva respinta perché “avrebbe avuto un effetto dissuasivo sulla libertà d’espressione”. Secondo i giudici d’appello, chi ha composto il brano voleva usarlo come arma. “Nelle mani di chi intende incitare alla secessione e alla sedizione, la canzone può servire a instillare sentimenti contro l’establishment”, si legge nella sentenza. I giudici hanno poi aggiunto che vietare l’inno è necessario per convincere le piattaforme online a rimuovere “video problematici”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1562 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati