La disinformazione su internet, intesa come diffusione intenzionale di notizie false o fuorvianti, è considerata un pericolo per la società ed è stata usata per spiegare la polarizzazione dell’opinione pubblica e la destabilizzazione dei sistemi politici. Nature cerca di valutare i suoi rischi effettivi prendendo in esame diversi aspetti del fenomeno. La rivista pubblica uno studio sulla chiusura di circa 70mila account di Twitter (che oggi si chiama X) dopo l’assalto alla sede del Congresso degli Stati Uniti a Washington il 6 gennaio 2021. Secondo gli autori questa misura ha effettivamente ridotto la disinformazione sul social media. Un altro articolo sfata alcune convinzioni sulla diffusione di notizie false su internet. Di solito si pensa che l’esposizione a contenuti discutibili sia alta, mentre è vero solo per gruppi ristretti di persone. Inoltre non dipende tanto dagli algoritmi, quanto dal comportamento degli utenti. Viene infine ridimensionata l’idea che i social media siano “la causa primaria di problemi sociali più ampi, come la polarizzazione”. I ricercatori però avvertono che al di fuori di Stati Uniti ed Europa occidentale i dati scarseggiano. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1567 di Internazionale, a pagina 127. Compra questo numero | Abbonati