I mari che circondano la Norvegia sono ricchi di storia, attraversati da rotte fondamentali per i commerci che nascondono molti segreti. Il cimitero del mare di Aslak Nore parte da una storia vera, l’affondamento di una nave passeggeri, per addentrarsi nella descrizione di un conflitto familiare e di quella ferita ancora aperta che è stata l’occupazione nazista della Norvegia durante la seconda guerra mondiale. Nella realtà la Prinsesse Ragnhild affondò nel 1940 al largo della costa settentrionale della Norvegia portandosi dietro 78 persone. L’incidente fu attribuito all’esplosione di una mina ma nel romanzo la questione rimane molto aperta. In queste pagine c’è molto di più del racconto di un Titanic norvegese. Aslak Nore intreccia la storia della guerra con il dramma di una ricca famiglia spaccata dopo la morte della matriarca Vera Lind. La donna dice di aver lasciato un manoscritto, Il cimitero del mare, in cui ci sono verità molto scomode che potrebbero mandare in rovina la famiglia. La corsa per trovare frammenti di questo libro disperso s’intreccia con storie di guerra in Kurdistan e Afghanistan, affari dei servizi segreti norvegesi e traumatici ricordi dell’occupazione nazista. In parte saga familiare e in parte storia di spionaggio, Il cimitero del mare è un libro ambizioso che cresce lentamente. E vale la pena di lasciarsi prendere perché solo quando questo romanzo nel romanzo si sviluppa pienamente e leggiamo le pagine di Vera Lind la tensione cresce davvero.
Glen Pearce, Nordic Watchlist

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Questo articolo è uscito sul numero 1567 di Internazionale, a pagina 108. Compra questo numero | Abbonati