Un approccio innovativo nella lotta al cancro potrebbe essere basato sulla risposta immunitaria. I vaccini personalizzati potrebbero essere lo strumento più adatto. La sperimentazione clinica di un vaccino contro il melanoma, basata su un campione di 157 persone, ha offerto segnali incoraggianti: l’analisi dei dati suggerisce che il farmaco ha ridotto il rischio di ricomparsa della malattia e ha aumentato il tasso di sopravvivenza. I risultati dovranno essere però confermati da un altro studio su più pazienti. Alcuni vaccini anticancro usano la tecnologia a rna, la stessa di quelli sviluppati contro il covid-19. Altri possono contenere dna, peptidi o virus modificati geneticamente. Ogni sistema induce una risposta immunitaria specifica, un fattore che può influenzare l’efficacia del farmaco. Anche la modalità di somministrazione ha effetti sulla risposta immunitaria prodotta. “Il successo è tutt’altro che garantito e il campo è pieno di interrogativi irrisolti”, scrive Nature. “Le aziende stanno cercando di capire a quali stadi del cancro questi trattamenti sono più efficaci”. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1568 di Internazionale, a pagina 105. Compra questo numero | Abbonati