Il 20 giugno l’Unione europea ha imposto delle sanzioni al commercio del gas naturale liquefatto (gnl) prodotto in Russia. È la prima misura che colpisce questa redditizia materia prima da quando il Cremlino ha invaso l’Ucraina nel 2022, scrive il Financial Times. In base all’accordo raggiunto tra gli ambasciatori dei paesi dell’Unione europea, gli esportatori russi non potranno più usare i suoi porti per trasferire il gnl da grandi imbarcazioni a navi più piccole destinate a paesi esterni all’Unione. Ma per gli stati dell’area, conclude il quotidiano britannico, non c’è ancora il divieto totale di comprare il gnl della Russia, la cui importazione è infatti cresciuta negli ultimi due anni.

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Questo articolo è uscito sul numero 1569 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati