Nel quartiere Kinondoni della città di Dar es Salaam, in Tanzania, c’è un piccolo studio con pareti di legno, una tastiera Yamaha e stemmi del festival Nyege Nyege appesi alle pareti. È qui che Mohamed Hamza Ally, noto come Sisso, ha passato gli ultimi sette anni a produrre alcuni dei brani elettronici più veloci del mondo. Il genere si chiama singeli, dal nome di un ballerino di nome Kisingeli che faceva impazzire la gente con una danza che imitava un cane. La musica è un miscuglio di stili tanzaniani nati dai movimenti dei block party e dalla cultura dei sound­system dei primi anni duemila. A queste influenze si uniscono i ritmi dell’afro-house e il rap. E mentre le feste sono note per i loro balli gioiosi, gli mc in genere parlano di problemi sentimentali, difficoltà economiche e vita di strada. Il singeli in origine era considerato musica da teppisti, qualcosa da lasciare ai margini. Ma questo non ha scoraggiato pionieri come Sisso. Nel 2011 il riparatore di computer tanzaniano ­Michael Mganga, in arte Maiko, si è trasferito a Dar es Salaam per provare a diventare un musicista. E ha incontrato Sisso. In breve tempo i due hanno unito le forze: Maiko forniva le melodie, Sisso si occupava della parte ritmica. Un abbinamento perfetto per le loro esibizioni dal vivo. È da questi concerti e da ore di performance in studio che è nato Singeli ya maajabu, una raccolta di registrazioni dal vivo che mostra esattamente cos’è questo ballo.
Christian Askin, Bandcamp daily

Sisso & Maiko (dr)

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Questo articolo è uscito sul numero 1571 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati