“Dopo l’attentato contro Donald Trump la politica statunitense – un conflitto esistenziale tra luce e tenebra per molti elettori di entrambi gli schieramenti – diventerà sempre di più un gioco a somma zero”, scrive il giornalista irlandese Fintan O’Toole sull’Irish Times. “I sostenitori di Trump, già di per sé fanatici, si convinceranno che la fortunata sopravvivenza del loro idolo sia un miracolo, la prova ulteriore che il candidato repubblicano non è solo un politico ma uno strumento divino della salvezza del paese. In questo modo, invece di avere un effetto calmante, l’attentato aumenterà il fascino messianico di Trump. Visto che dio l’ha risparmiato, allora chi lo contesta non è solo un oppositore politico ma un infedele. A questo rialzo della posta fatto dai sostenitori di Trump corrisponderà una reazione altrettanto veemente dei suoi avversari, che lo considereranno un distruttore ancora più implacabile. Il panico che ha assalito i democratici dopo il disastro di Biden durante il dibattito tv del 27 giugno si trasformerà in qualcosa di molto simile alla disperazione totale”.
O’Toole sottolinea inoltre il problema della diffusione incontrollata delle armi, che alimenta le possibilità di sparatorie e attentati (Thomas Matthew Crooks avrebbe sparato a Trump con un Ar-15, un fucile semiautomatico che si può comprare legalmente negli Stati Uniti ed è stato usato in tante stragi degli ultimi anni). “Se la situazione politica fosse stata diversa si sarebbe potuto analizzare la natura psicotica della cultura americana delle armi. Avremmo potuto notare con rammarico l’ironia del fatto che Trump è stato il primo a sfruttare questa cultura per ottenere un vantaggio elettorale. A maggio l’ex presidente ha avuto l’appoggio ufficiale della National rifle association (Nra) e ha promesso di difendere la lobby delle armi, definendosi ‘il migliore amico che i proprietari di armi abbiano mai avuto alla Casa Bianca’”. Nel 2023 negli Stati Uniti ci sono stati 646 mass shooting, cioè sparatorie con almeno quattro vittime tra feriti e morti. Crooks indossava una maglietta che pubblicizzava un canale YouTube per appassionati di armi, che ha 11,6 milioni di iscritti.
Altri commentatori cercano di capire se l’attentato contro Trump avrà conseguenze rilevanti sulla campagna elettorale. Prima del 13 luglio i sondaggi lo davano in vantaggio su Biden sia a livello nazionale sia nella maggior parte degli stati che saranno decisivi a novembre (come Pennsylvania, Wisconsin e Michigan). Ci si aspetta che il suo margine cresca nei prossimi giorni – per via della reazione dell’opinione pubblica all’attentato e a causa della convention, che in genere dà molta visibilità ai candidati –, però non è detto che ci sia uno spostamento rilevante dell’opinione pubblica. Come spiega David Paul Kuhn su RealClearPolitics, in un clima politico molto polarizzato la maggior parte degli elettori tende a non cambiare mai idea. “Ma è anche vero che dopo l’attentato i sostenitori di Trump saranno ancora più motivati ad andare alle urne”. Inoltre, l’ex presidente potrebbe conquistare consensi tra gli elettori indecisi e che seguono meno la politica. In particolare potrebbe convincere le persone moderate e indipendenti (quegli elettori che non si identificano con nessun partito), che finora sono rimaste scettiche su di lui a causa del suo estremismo. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1572 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati