“Una nuova ondata di movimenti di protesta si sta diffondendo in tutta l’Africa”, scrive The Continent, dal Kenya all’Uganda alla Nigeria. “Ad accomunarli, l’insofferenza per il carovita e la mancanza di opportunità. Alcuni commentatori, travolti dall’entusiasmo, hanno parlato di una ‘primavera africana’, ma c’è anche un lato inquietante. Sotto pressione, i governi ricorrono a ogni mezzo per restare al potere”. In Nigeria, dove l’inflazione dei prezzi dei prodotti alimentari ha raggiunto il 40 per cento, in migliaia hanno partecipato a una manifestazione contro il governo il 1 agosto e nei tre giorni successivi. Le forze di sicurezza hanno ucciso almeno 21 persone e ne hanno arrestate più di mille. Prima delle contestazioni, le autorità avevano pagato dei gruppi di cittadini per scendere in piazza a sostegno del governo. In Angola, a metà luglio, il parlamento ha approvato una legge “contro il vandalismo” che prevede dieci anni di carcere per chi filma o fotografa il lavoro dei dipendenti pubblici. Secondo chi critica il provvedimento, la norma ha l’obiettivo di scoraggiare i cittadini dal controllare l’operato degli statali e dal partecipare a proteste contro il governo. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1577 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati