Temperature Secondo l’osservatorio europeo Copernicus l’estate boreale del 2024 è stata la più calda mai registrata: la temperatura media globale nei mesi di giugno, luglio e agosto è stata superiore di 0,69 gradi rispetto a quella del periodo compreso tra il 1991 e il 2020.
Plastica Uno studio pubblicato su Nature ha realizzato un inventario dell’inquinamento da plastica, elaborando con l’aiuto dell’intelligenza artificiale i dati sulla raccolta e sul trattamento dei rifiuti in più di 50mila centri urbani. La ricerca ha stimato che nel 2020 siano state disperse nell’ambiente più di cinquanta milioni di tonnellate di macroplastiche (frammenti di più di cinque millimetri di diametro). Nei paesi industrializzati l’abbandono di plastica nell’ambiente è la principale fonte d’inquinamento, mentre nel sud globale il problema è la mancanza di sistemi di raccolta. Gli autori sperano che l’inventario possa essere utile alla stesura dell’accordo globale contro l’inquinamento da plastica, attualmente in fase di negoziazione. Nella foto: plastica in un fiume a Dacca, in Bangladesh
Terremoti Una scossa di magnitudo 6,2 ha colpito la costa settentrionale della Papua Nuova Guinea. Un altro sisma di magnitudo 5,8, con epicentro in Pakistan, è stato avvertito anche in Afghanistan e nel nordovest dell’India.
Incendi In California due grandi incendi favoriti dalle temperature eccezionalmente alte hanno bruciato 15mila ettari di vegetazione, arrivando a minacciare l’area urbana di Los Angeles.
Piogge Un’ondata di precipitazioni eccezionali ha colpito le regioni nordoccidentali del Sahara, causando la morte di almeno 18 vittime in Marocco e sei in Algeria.
Siccità Il livello del fiume Vistola a Varsavia, in Polonia, è sceso a 25 centimetri, il dato più basso mai registrato. Secondo l’istituto meteorologico polacco più di due terzi dei corsi d’acqua del paese sono al di sotto dei livelli di guardia.
Tifoni Il tifone Yagi, il più potente del 2024, ha investito l’Asia sudorientale provocando più di 180 vittime, di cui almeno 143 in Vietnam e venti nelle Filippine (nella foto).
Colera Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità nel 2023 sono stati registrati 535.321 casi di colera, il 13 per cento in più rispetto all’anno precedente. I decessi sono stati oltre quattromila, il 71 per cento in più. L’aumento si è concentrato soprattutto nei paesi africani.
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Questo articolo è uscito sul numero 1580 di Internazionale, a pagina 106. Compra questo numero | Abbonati