Negli ultimi anni è stata ricostruita la genetica dell’Homo neanderthalensis, una forma umana estinta. Il lavoro è stato possibile grazie al ritrovamento del dna di neandertal in molti siti in Eurasia. Ora la rivista Cell Genomics pubblica uno studio, firmato da Ludovic Slimak e colleghi, sulla scoperta di un nuovo campione di dna neandertaliano nelle grotte di Mandrin, nel sud della Francia. I reperti rinvenuti appartengono a un individuo, Thorin, di circa cinquantamila anni fa, quindi dell’ultimo periodo in cui i neandertal vissero in Eurasia. L’analisi del genoma di Thorin mostra che il ramo di popolazione a cui apparteneva potrebbe essersi separato dal resto dei neandertal circa centomila anni fa e che potrebbe essere rimasto isolato dagli altri gruppi che vivevano nelle vicinanze. Il suo dna, però, mostra delle somiglianze con il profilo genetico di una popolazione di neandertal di Gibilterra. I risultati dello studio sono sorprendenti perché finora i neandertal erano stati considerati un’unica popolazione. Di Slimak è da poco uscito in Italia L’ultimo Neandertal (Feltrinelli 2024). ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1581 di Internazionale, a pagina 105. Compra questo numero | Abbonati