Storia della nostra
solitudine

◆ L’articolo di Matthew Shaer sulla solitudine (Internazionale 1581) mi ha fatto fare un viaggio nella mia vita. Sono stata una bambina e una ragazza solitaria, vivendo la condizione in parte con serenità, in parte con grande sofferenza. Tutto è cambiato quando mi sono unita a un movimento di attivisti per il clima e ho trovato persone che ora sono tra le più importanti della mia vita. Leggendo l’articolo ho pensato che stare bene da sola, sapendo di avere la possibilità di condividere in ogni momento qualunque gioia e dolore con persone fidate, è molto diverso da non avere nessuno che ti ascolti, che tu sia in una stanza affollata o meno.
Sana

◆ Non condivido l’ottimismo dell’autore. Se è vero che la curva della solitudine sale dagli anni venti dell’ottocento, bisogna anche riconoscere che la tecnologia digitale ha trasformato le nostre relazioni in modo più incisivo rispetto ai cambiamenti apportati dalla rivoluzione industriale. Non credo che ci adatteremo facilmente a questo stato di cose, ma non credo nemmeno che smetteremo di usare i social.
Marco

◆ Su Internazionale 1581, a pagina 102, il titolo corretto della fotonotizia è: “Pechino aumenta l’età pensionabile”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1582 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati