Monitorando la salute di un migliaio di topi, uno studio pubblicato su Nature ha cercato di capire perché mangiare meno allunga la vita. Alcuni roditori seguivano diete ipocaloriche, altri regimi di digiuno intermittente, mentre altri mangiavano liberamente. La riduzione delle calorie ha migliorato la durata media della vita, ma i topi che avevano perso più peso morivano prima degli altri. La longevità sembra quindi legata alla resilienza allo stress alimentare, presumibilmente dovuta a fattori genetici.

La domanda di vesciche natatorie di pesce sta provocando una crisi ambientale. Le vesciche sono considerate un alimento di lusso, soprattutto nel sud della Cina, dove sono usate anche nella medicina tradizionale, scrive Nature. Il mercato è cresciuto rapidamente negli ultimi venticinque anni, e i prezzi hanno superato quelli di altri cibi pregiati, come le pinne di squalo. Questo ha provocato una sorta di corsa all’oro, soprattutto in Papua Nuova Guinea. Sembra che nel paese si stia ripetendo quanto già accaduto in Messico, in Cina e in alcune parti dell’Africa, dove la pesca eccessiva ha portato alcune specie di pesci sull’orlo dell’estinzione. I pescatori locali sono spesso consapevoli dei problemi di sostenibilità, ma i guadagni di questa attività sono un’occasione per sfuggire alla povertà estrema, aggravata dagli effetti del cambiamento climatico. Secondo Nature senza un’azione a livello internazionale i rischi per le specie più vulnerabili e per le persone che dipendono da esse sono molto gravi. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1585 di Internazionale, a pagina 104. Compra questo numero | Abbonati