Il 21 ottobre il governo pachistano ha fatto approvare in meno di un’ora un serie di emendamenti costituzionali che modificano il processo di nomina degli alti funzionari giudiziari e, soprattutto, conferiscono all’esecutivo il potere di selezionare il presidente della corte suprema, il giudice che è spesso l’arbitro finale dei casi politicamente più importanti del paese. “Non c’è stato nemmeno un dibattito su questi atti legislativi destinati ad avere un impatto sull’intero panorama politico”, commenta Dawn. Il governo di Shehbaz Sharif aveva già tentato di far approvare questi emendamenti il mese scorso, senza successo. Stavolta ci è riuscito, secondo l’opposizione pagando i parlamentari o, scrive il Guardian, minacciandoli.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1588 di Internazionale, a pagina 40. Compra questo numero | Abbonati