Il musicista cipriota Antonis Antoniou ha troppe idee. “Non ho tempo per registrarle tutte”, ammette dalla sua casa a Nicosia, la capitale di Cipro. In effetti Antoniou è un’anima inquieta: ha fondato tre band e ha registrato diversi album da solista, ma non gli basta. È cresciuto sull’isola, circondato dalla musica greco-cipriota. “Non avevamo scelta: la ascoltavano i nostri genitori ed era trasmessa alla radio”, dice. Da bambino ha imparato a suonare il mandolino e la chitarra. Poi è passato al jazz, ma ha sempre voluto suonare rock. Solo dopo essersi trasferito a Londra per studiare si è rivolto di nuovo alla tradizione e ha riscoperto l’amore per il rebetiko e il laïko. Nel 2005, con il chitarrista Lefteris Moumtzis e il contrabbassista Colin Somervel ha fondato il Trio Tekke, che ha acquisito un sound sempre più psichedelico. Tornato sull’isola con la pandemia, era pronto a esplorare la musica folk cipriota. “Vivere nel Regno Unito mi ha fatto capire che conosco molto bene altre culture, ma non abbastanza la mia”, dice. Così è nato il gruppo Monsieur Doumani. L’ultimo progetto di Antoniou è Buzz’ Ayaz, una formazione di quattro elementi che combina forme cipriote con influenze dal Mediterraneo orientale e dall’Anatolia. “Cerco di scoprire musica ogni giorno e ascolto tante cose, come la musica africana e quella araba”, dice. Il suo stile si trova al crocevia tra le culture. In altre parole, è come Cipro.
Michal Wieczorek,
Bandcamp daily

Antonis Antoniou (Sebastian Pena)

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Questo articolo è uscito sul numero 1588 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati